Dichiarazione di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Giovedì, 2 Ottobre, 2014
Nome: 
Alessandro Naccarato

A.C. 2616/A

 Signor Presidente, colleghi, il Partito Democratico voterà la fiducia al Governo, perché il decreto in esame introduce misure utili per migliorare la sicurezza dei cittadini e per affrontare l'emergenza umanitaria di profughi che hanno diritto alla protezione internazionale e lo fa in maniera concreta, aumentando le risorse e i mezzi per le Forze dell'ordine e per i comuni impegnati nell'accoglienza. Il provvedimento approvato dal Governo affronta i due fenomeni con un insieme organico e calibrato di norme. Il primo fenomeno è il ripetersi di gravi episodi di violenza in occasione delle partite di calcio, dentro e fuori dagli impianti, che rende necessario e urgente procedere a un adeguamento, e a un inasprimento, del quadro sanzionatorio e degli strumenti di prevenzione. Bisogna partire dal dato oggettivo, che negli ultimi anni, le violenze negli stadi sono in diminuzione netta dopo gli interventi varati nel 2007, in seguito all'omicidio dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, durante gli scontri in occasione della partita di calcio tra Catania e Palermo. Quel drammatico episodio, e le conseguenti indagini, hanno fatto emergere, con evidenza, i rapporti tra alcune tifoserie, società e la criminalità organizzata, e hanno aumentato l'attenzione delle istituzioni verso il fenomeno. Allora, Governo e Parlamento vararono misure importanti che si sono rivelate efficaci: l'arresto in fragranza differita, un generale inasprimento del Daspo e dal 2009 la tessera del tifoso. I risultati di tali interventi hanno determinato un calo della violenza in occasione delle manifestazioni, e solo nell'ultimo anno, dopo continui dati positivi, c’è stato un leggero peggioramento. Risulta evidente, allora, che è necessario proseguire un percorso per realizzare impianti più moderni dotati di maggiori requisiti per assicurare il divertimento in condizioni di sicurezza. In parallelo, è necessario unire ad un maggiore rigore repressivo il coinvolgimento delle società anche dal punto di vista economico e il confronto con i tifosi, per responsabilizzarli e coinvolgerli nella prevenzione della violenza. 
  Per questa ragioni, il decreto prevede l'estensione dell'ambito di applicazione dell'arresto in fragranza differita durante o in occasione di manifestazioni sportive, aumenta le pene per il reato di frode in competizioni sportive, introduce il divieto per le società di corrispondere agevolazioni e contributi o di distribuire titoli d'accesso a soggetti condannati per la contraffazione e la vendita abusiva degli stessi titoli e a soggetti destinatari di Daspo. Inoltre, il decreto dispone l'ampliamento delle ipotesi del reato di violazione del divieto di introdurre negli stadi striscioni, o immagini, incitanti alla violenza, e la possibilità per il Ministro dell'interno, in caso di gravi pericoli per l'ordine pubblico, di chiudere il settore ospiti degli stadi. Infine, la norma inasprisce la disciplina del Daspo, aumentandone la durata per i recidivi ed estendendola anche per le condotte di gruppo in Italia e all'estero finalizzate, in modo evidente, alla partecipazione attiva a episodi di violenza, di minaccia o d'intimidazione, tali da creare turbativa per l'ordine pubblico.
  Nel corso dell'esame nelle Commissioni I (Affari costituzionali) e II (Giustizia), il testo è stato migliorato con l'introduzione di novità molto importanti, maturate alla luce delle audizioni e del confronto tra i vari gruppi. Questo dimostra, a differenza di quanto sostenuto da alcuni gruppi in occasione delle dichiarazioni di voto, l'utilità del lavoro delle Commissioni parlamentari, che possono svolgere una funzione fondamentale nel processo di formazione delle leggi. 
  Le Commissioni hanno previsto – e questa è una vera e propria rivoluzione attesa da anni e presente in tutti i principali Paesi dell'Unione europea – che una quota, tra l'1 per cento e il 3 per cento, degli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti delle partite, sia destinata a finanziare i costi sostenuti per la sicurezza e l'ordine pubblico, con particolare riferimento ai costi degli straordinari e delle indennità di ordine pubblico per le forze dell'ordine. Questa novità è stata fortemente voluta dal Partito Democratico, introdotta in Commissione grazie alla nostra attività e difesa con forza dal Governo nei giorni successivi. 
  In pratica, non saranno più i cittadini ma le società a pagare i costi straordinari (circa 25 milioni di euro) per la sicurezza durante le manifestazioni sportive e questa novità – al di là delle polemiche eccessive e sinceramente stonate di alcuni presidenti di società che avremmo voluto vedere così reattivi anche nelle campagne contro il razzismo e la violenza negli stadi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) – introduce finalmente il principio del contributo economico delle squadre di calcio ai costi della sicurezza e si colloca in un percorso di maggiore responsabilizzazione e coinvolgimento delle società e dei tifosi. 
  Solo così, secondo noi, è possibile prevenire e contrastare, in modo efficace, la violenza. Infatti, servono maggiori investimenti delle società negli impianti, per renderli più agevoli e sicuri; serve il dialogo con i tifosi, per coinvolgerli nelle decisioni e costruire, insieme alle istituzioni e alle società, percorsi per diffondere la cultura dello sport e del divertimento e per isolare i tifosi violenti, che strumentalizzano il calcio con finalità criminali; infine, servono strumenti e mezzi giuridici e materiali per consentire alle forze di polizia ed all'autorità giudiziaria di prevenire e reprimere, in modo efficace, i reati e i comportamenti pericolosi per la pubblica sicurezza. 
  Il secondo fenomeno affrontato dal decreto è costituito dalla crescita dei flussi migratori, causati anche dalle crisi internazionali in atto, provenienti dai Paesi del bacino del Mediterraneo e dall'aumento delle domande di protezione internazionale, che sono cresciute del 139 per cento in sei anni. Le richieste di protezione internazionale, dall'inizio dell'anno ad oggi, sono state circa 38 mila rispetto alle 26.600 domande presentate in tutto il 2013. 
  Proprio un anno fa, il 3 ottobre, come hanno già ricordato diversi colleghi, morirono 366 persone nel tentativo di arrivare a Lampedusa per fuggire dalle guerre e dalla fame. Il nostro Paese è sottoposto ad una prova difficilissima ed abbiamo il dovere, tutti, di impedire il ripetersi di simili tragedie e di accogliere i profughi nel rispetto dei principi fondamentali dei diritti delle persone e per ragioni umanitari e di solidarietà tra esseri umani. In questa situazione, è evidente il sovraccarico di lavoro, a cui sono sottoposte le autorità amministrative che esaminano le domande di asilo, con il conseguente allungamento dei tempi di definizione del procedimento e la saturazione delle strutture di accoglienza. Per questo, serve adeguare la capacità recettiva del sistema di accoglienza e, nello stesso tempo, assicurare l'accelerazione delle domande di asilo, senza incidere sulle garanzie procedurali per i richiedenti fissate al livello europeo. 
  La questione va affrontata senza demagogia e senza alimentare per calcolo elettorale le peggiori pulsioni razziste contro gli stranieri. Per rispondere a quest'emergenza, non servono i proclami di alcune forze politiche, che non risolvono i problemi, mentre il decreto velocizza l'esame delle domande, potenziando il numero e rendendo più efficiente il funzionamento delle commissioni territoriali competenti ad esaminare le richieste, e sostiene economicamente i comuni maggiori, impegnati nell'accoglienza. Inoltre, per fronteggiare l'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale e le esigenze connesse al rimpatrio degli stranieri verso i Paesi di origine o di provenienza, viene istituito un nuovo fondo nello stato di previsione del Ministero dell'interno, con uno stanziamento di 62,7 milioni di euro. 
  Infine, il provvedimento aumenta le risorse alle forze di polizia, con uno stanziamento di 8 milioni per il 2014, di 36 milioni per il 2015 e di 44 milioni dal 2016 al 2021, assicurando i fondi per salvaguardare le capacità operative della Polizia di Stato e dei vigili del fuoco, mediante l'ammodernamento dei relativi mezzi ed equipaggiamenti, anche speciali, quali caschi e giubbotti antiproiettile, e per gli interventi di manutenzione straordinaria e adattamento di strutture ed impianti.   Anche in questo caso, quindi, si tratta di interventi concreti, fortemente voluti dal Partito Democratico, non le chiacchiere a cui ci hanno abituato in questi mesi e in questi anni i Governi precedenti di centro destra, che facevano demagogia sul punto, ma poi vedevamo solo i tagli nei confronti delle Forze dell'ordine. 

  Inoltre, un emendamento delle Commissioni avvia la sperimentazione della pistola elettrica per lo svolgimento dei compiti istituzionali delle Forze dell'ordine, nel rispetto della salute e dell'incolumità pubblica e secondo il principio di precauzione. La pistola elettrica, insieme alle maggiori risorse per i mezzi e gli strumenti, serve a migliorare la sicurezza e l'efficienza delle Forze di polizia, che spesso lavorano in condizioni di emergenza, a rischio della propria incolumità fisica. 
  In conclusione il Partito Democratico voterà la fiducia con convinzione, perché il decreto-legge migliora la sicurezza dei cittadini, interviene con misure efficaci, coinvolgendo società e tifosi per prevenire e contrastare la violenza negli stadi, affronta l'emergenza profughi e aumenta le risorse e i mezzi per le Forze dell'ordine (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).